20 febbraio 2012

La lettura delle scale logaritmiche.


Prendiamo il grafico della funzione logaritmo in base 10 rappresentato sopra (con scale differenti per i due assi coordinati), che costituisce la legge con la quale vengono "compresse" le coordinate dei punti di un determinato grafico per renderlo in forma logaritmica.

Supponiamo di avere un'ascissa $X $ da posizionare su una scala logaritmica; in tale scale ogni decade mantiene la stessa ampiezza $ D $cm, mentre sia $ d$cm la distanza dell'ascissa da posizionare dalla decade immediatamente precedente, che indichiamo con $ X_0$; allora dal grafico di sopra si ha
$ log(X_0) è \frac{d}{D}=log(X) $
da cui segue
$ d=D \cdot log \frac{X}{X_0} $
Quindi, andremo a cercare la nostra ascissa a distanza $ d $cm  dalla decade di riferimento.

Viceversa, se abbiamo la misura $d$ cm, allora leggiamo un'ascissa:
$X=X_0 \cdot 10^{\frac{d}{D}}.


Riferendoci al grafico sottostante, se volessimo determinare l'ascissa (o l'ordinata) di un punto A sul grafico, dovremmo partire dal considerare la decade immediatamente inferiore (ovvero relativa all'ordine di grandezza 0.1) e considerare le distanze, rilevabili con un righello dal grafico,

$ \overline{OA}=2.47cm $
$ \overline{OB} =4.65cm $

$ X_A = 0.1 \cdot 10 ^ {\frac{2.47}{4.65}}=0.34 $

Analogamente se dobbiamo individuare il punto C di ascissa $ X_C=15.75 $, avremo che la sua posizione sul grafico sarà a distanza
$4.65cm \cdot log \frac{15.75}{10}=0.92cm $
dalla decade immediatamente inferiore.

Precisione e accuratezza

Precisione ed accuratezza sono termini usati per descrivere sistemi e metodi per misurare, stimare o predire, o comunque in tutti quei casi in cui si vuole conoscere il valore vero.
Nella fattispecie, un qualasiasi metodo utilizzato porta ad un determianto risultato, rispettando un predefinito  ciriterio, che si vuole sia il più vicino possibile al valore vero.
Precisione ed accuratezza sono modi per descrivere l’errore che può esistere fra questi due valori.

Sfortunatamente, precisione ed accuratezza sono utilizzati in maniera intercambiabile nella documentazione non tecnica. Nell'Ingegneria e nella Fisica sperimentale esse hanno un significato diverso che di seguito andremo ad evidenziare.
Come esempio, consideriamo un oceanografo che misura la profondità del mare usando un sistema  sonar. Le onde sonore del sistema di misura viaggiano a velocità relativamente costante nell’acqua, permettendo di rilevare la profondità dal tempo trascorso tra gli impulsi trasmessi e ricevuti. Questa particolare misura può  essere affetta da molti fattori: rumore casuale nei circuiti elettronici, onde sulla superfici dell’oceano, flora marina sul fondale oceanico, variazioni nella temperatura dell’acqua che causa una variazione della velocità di propagazione delle onde sonore, etc.
Per investigare questi effetti, l’oceanografo compie molte letture ripetute in un punto che si sa essere  profondo  esattamente 1000 metri (il valore vero). Queste misure vengono poi riordinate nell’istogramma mostrato in figura. Come ci si aspetta dal Teorema del Limite Centrale, i dati acquisiti seguono la  “distribuzione normale”. Il valore medio si trova al centro della distribuzione e rappresenta la migliore stima della profondità basata su tutti i dati misurati. La deviazione standard definisce la larghezza della  distribuzione, descrivendo quanta variazione si presenta fra misure successive.
Questa situazione dà luogo a due tipi di errore a cui il sistema può essere soggetto:
  •  Innanzitutto, il valore medio può essere traslato rispetto al valore vero; tale scostamento è chiamato accuratezza della misura;
  • inoltre, misure individuali possono non coincidere bene fra loro, come indicato dalla larghezza della distribuzione; questa varibilità è chiamata precisione della misura ed è espressa dal valore della deviazione standard o dal rapporto segnale-rumore.
 
Si consideri una misura che ha una grande accuratezza ma piccola precisione: l’istogramma è centrato sul valore vero ma è molto largo. Sebbene le misure siano corrette nell’insieme, ognuna di loro è una cattiva stima del valore vero. Questa situazione è detta avere una scarsa ripetibilità; le misure effettuate in  successione non coincidono bene. Una piccola precisione deriva dagli  errori casuali, ovvero dagli errori  che cambiano ogni volta che la misura viene ripetuta, per cui la precisione risulta un'ottima stima del rumore cauale. Mediando su parecchie misure, miglioreremo la  precisione.
Adesso, immaginiamo una misura che è molto precisa ma che ha una piccola accuratezza. Ciò rende l’istogramma molto stretto ma non centrato sul valore vero. Una piccola accuratezza deriva dagli  errori sistematici, ovvero quegli errori che vengono ripetuti esattamente nella stessa maniera ogni volta che viene effettuata la misura. L’accuratezza di solito è dipendente da come si calibra il sistema. Per esempio, nella misura della profondità dell’oceano, il parametro direttamente misurato è il tempo trascorso. Questo è convertito in profondità da una procedura di calibrazione che mette in corrispondenza i  millisecondi con i  metri. Questa procedura può essere semplice come il moltiplicare per una velocità fissa o complicata come
dozzine di correzioni del secondo ordine. Mediare le misure individuali non migliora per nulla l’accuratezza. In breve, l’accuratezza è una misura della calibrazione.

Nella pratica attuale ci sono parecchie situazioni in cui precisione ed accuratezza possono essere correlate. Per esempio, immaginiamo di costruire un amplificatore elettronico con resistori con tolleranza 1%. Questa tolleranza indica che il valore di ogni resistore sarà entro l’1% del valore nominale entro un grande insieme di variabilità di fattori come temperatura, umidità, età, etc. Questo errore nella resistenza produrrà un corrispondente errore nel guadagno dell’amplificatore. Questo errore è un problema di accuratezza o di precisione? La risposta dipende da come si effettua la misura. Per esempio, si supponga di costruire un amplificatore e di testarlo parecchie volte per pochi minuti. L’errore nel guadagno rimane costante in ogni test e si conclude che il problema è l’accuratezza. Viceversa, si supponga di costruire  mille amplificatori. Il guadagno da dispositivo a dispositivo fluttuerà in maniera casuale e il problema sembra essere di  precisione. Nella stessa maniera, ognuno di questi amplificatori mostrerà fluttuazioni nel guadagno al variare della temperatura e di altri parametri ambientali. Di nuovo, si parlerebbe di un problema di precisione.
Quando si decide con quale nome chiamare un problema, bisogna porsi due domande:
  1. Mediare successive letture migliorerà la misura? Se si, è un problema di precisione; se no, diaccuratezza. 
  2. La calibrazione correggerà l’errore? Se si, è un problema di accuratezza; se no, di precisione. Ciò potrebbe richiedere un poco di riflessione, specialmente su come ildispositivo sarà calibrato.
 
Nota: In alcune situazioni, il valore medio descrive cosa si sta misurando mentre la deviazione standard
rappresenta il rumore ed altre interferenze. In questi casi la deviazione standard non è importante per se
stessa ma in relazione al valore medio. Ciò ha dato luogo al termine rapporto segnale–rumore (signal-to-
noise ratio, SNR) che equivale al valore medio diviso la deviazione standard. 


fonte:
Steven W. Smith - The Scientist and Engineer's Guide to Digital Signal Processing - 2ed.
1999 - California Technical Publishing